Seemingly something went wrong

when I stood up for the Roll Call

Il lavoro trae spunto dalla riflessione sulla ricerca artistica di Tim Rollins, artista americano prematuramente scomparso l’anno scorso, il cui statement si pone come obiettivo di trasformare l’esperienza estetica dell’Arte in uno strumento pedagogico, che permetta di intercettare situazioni di difficoltà e marginalità all’interno di contesti a rischio e di recuperare tali soggettività attraverso l’esperienza del fare arte in un contesto di comunità e condivisione.


Da questi presupposti nasce l’esperienza di K.O.S. (Kids of Survival), che ha portato Tim a esporre i loro lavori all’interno delle istituzioni più prestigiose ed autorevoli del mondo dell’Arte Contemporanea.


Alcuni studenti dell’istituto sono stati invitati a partecipare ad un laboratorio sul gesto e sulla performance condotto dall’artista con il supporto del prof. Aronne Almasio: qui hanno avuto la possibilità di riflettere sull’esperienza di Tim Rollins e sul valore della Scuola come luogo di formazione, non solo culturale, ma anche umana; soffermandosi così su tutte quelle esperienze che permettono di costruire il senso comune di solidarietà, supporto e cooperazione; valori che riteniamo fondamentali per la costruzione di una società aperta ed inclusiva.


Da queste premesse gli studenti sono stati chiamati ad essere i protagonisti di alcuni quadri allegorici che rielaborano un’idea di atlante del gesto (1*) e che diventano il veicolo dei valori di cui sopra, riconfigurando e sovvertendo in alcuni casi la funzione di alcuni oggetti iconici del mondo della scuola, quali l’aula, lo zaino, il libro, gli strumenti per lo sport e per le arti attraverso il proprio dispositivo corpo e la relazione con l’altro.


La formalizzazione finale dell’opera consiste nella stampa di due drappi in tessuto affissati come stendardi e sostenuti dai muri portanti all’interno di un locale comune del plesso Baracca, insistendo nuovamente, anche nella formalizzazione del lavoro, sul concetto di

“Support Structures”. (2*)


Sui drappi sarà impressa la rielaborazione post-prodotta dei risultati del laboratorio in dialogo con il segno grafico “I AM”, il cui significato muta a seconda del percorso che si intraprende all’interno dell’istituto, diventando ora affermazione ( I Am ), ora domanda ( Am I ? ), ricollocando l’importanza della centralità dello studente e dell’affermazione della propria identità all’interno del processo educativo e pedagogico di formazione.



1* dall’esperienza con Virgilio Sieni, Atlante del Gesto, 2015, Fondazione Prada, Milano


2* dall’esperienza di “Support structures”, un progetto di ricerca/pubblicazione coordinato da Céline Condorelli, 2003-2009, sedi varie del Regno Unito

Veduta dell’Installazione

2019

Stampa Digitale su Vessillo di Cotone